News

A LIPARI le Meduse diventano “Delizie”

Le meduse, un tempo solo “croce” dei bagnanti, da oggi sono soprattutto ” delizia”. Cuochi  da tutta Italia, infatti, si stanno cimentando a Lipari in una mega degustazione di piatti proprio a base di meduse, della specie Pelagia Noctiluca, suscitando curiosità e consenso. L’insolito buffet è nato per iniziativa del delegato di “Marevivo” delle Isole Eolie, Enzo Donato, che ha organizzato la manifestazione alle Spiagge bianche, nei locali del ristornate “Fiore di Pomice”. Dalle  Eolie a Capri, da Seiano a Vico Equense. Sono arrivati anche da lontano gli chef stellati che sono impegnati a cucinare variegati manicaretti a base di questi esseri dai tentacoli urticanti. Dopo le sperimentazioni di Antonella Leone, ricercatrice del Cnr-Ispa di Lecce e di Stefano Piraino, dell’Università del Salento, sulle proprietà nutrizionali delle meduse, la fantasia dei nostri maestri cuochi si è sbizzarrita, ma già da tempo vengono utilizzate nella cucina orientale e il loro sapore richiama quello di alcuni molluschi. Le meduse, infatti,  sono ricchi di proteine e collagene, elementi preziosi per la dieta umana. A questo punto, perchè non approfittarne? La pensa così, l’associazione ambientalista Marevivo, che lancia un appello  a tutti coloro che si vogliano cimentare nella sperimentazione di ricette culinarie per arricchire di gusto e bellezza questo alimento. “Mandateci foto e ricette del vostro piatto – dicono – ne faremo un ebook da divulgare”. Le meduse tropicali arrivano in Mediterraneo a causa dell’aumento di temperatura, facilitate dall’allargamento del Canale di Suez. In generale, però, è la pesca indiscriminata a determinare l’aumento di questi esseri gelatinosi. Le larve e gli stadi giovanili dei pesci, proprio come le meduse, mangiano plancton. Se si pescano troppi pesci, diminuiscono anche le loro larve e rimane più plancton per le meduse, che di conseguenza aumentano. Per riequilibrare la situazione, anche mangiarle potrebbe essere una soluzione. Via con la fantasia, dunque, e buon appetito!

Fonte: Normanno.com / Dimarica Micalizzi

I PROSCIUTTI PARMA …ma NON di PARMA

In Svizzera più del 20% dei prodotti con marchio DOP non sono conformi!

I marchi DOP, IGP e altre simili denominazioni dovrebbero garantire al consumatore un’indicazione precisa sulla provenienza e sulla qualità delle derrate alimentari. Dovrebbero, certo. Perché spesso alcuni produttori si fregiano arbitrariamente di questi marchi di protezione. In Italia, la guerra ai falsi  DOP all’ordine del giorno, ma anche in Svizzera la situazione non è delle più rosee. È il laboratorio cantonale che oggi presenta i risultati di una campagna nazionale di controllo, i cui risultati mostrano, citiamo,  “una situazione insoddisfacente per quanto riguarda l’utilizzo di denominazioni e indicazioni protette o designazioni riservate”. Le ispezioni, svolte nel 2015 a livello svizzero, hanno coinvolto 963 operatori alimentari. Sono stati 1445 i prodotti controllati, svizzeri e europei, che beneficiano di denominazioni-indicazioni protette. I risultati dei controlli hanno portato alla luce una situazione palesemente insoddisfacente: “Sono state contestate delle non conformità alla specifica legislazione vigente nel 38% delle ispezioni effettuate e per 313 prodotti controllati (22%). I controlli presso operatori alimentari hanno portato alla contestazione per non conformità della dichiarazione delle derrate alimentari in ca. il 50% delle bancarelle di mercato, nel 44% degli esercizi pubblici e nel 39% delle panetterie controllate. Sono stati oggetto di controllo ben 625 prodotti svizzeri recanti una denominazione o indicazione protetta: nel 14% dei casi (85 prodotti) questa specifica caratterizzazione da parte dei commercianti non è risultata veritiera visto che i prodotti non ne avevano le specifiche peculiarità.” Fra i prodotti con il più elevato numero di contestazioni per non conformità della caratterizzazione c’è la carne secca del Vallese IGP e la “Damassine” DOP, un’acquavite di prugne di Damasco. Per i prodotti UE sono state emesse 192 contestazioni (27%) per caratterizzazione non corretta su 721 prodotti controllati. Il formaggio Parmigiano Reggiano, il formaggio Feta e il Prosciutto di Parma sono i prodotti europei con il maggior tasso di contestazione. Sono stati inoltre controllate le denominazioni “Montagna” e “Alpe” di 99 prodotti. Per 36 di essi (36%) le esigenze per potersi fregiare di tale appellativi non erano rispettate. Gli organi di controllo hanno preso i provvedimenti del caso a seconda della natura delle mancanze, emettendo semplici avvertimenti o denunciando i casi alle competenti autorità penali. La situazione è da correggere. Il laboratorio cantonale si rivolge dunque alle associazioni professionali toccate dalla problematica per “intervenire immediatamente per migliorare la situazione”. Dal canto loro i chimici cantonali continueranno a controllare e imporre misure di ripristino e sanzioni a tutela della protezioni delle denominazione e indicazioni, “per proteggere i consumatori da specifici inganni”.

Fonte: TicinoNews

IL SACCO D’ITALIA! I marchi tricolori passati in mani straniere

Foto Bandiera ItalianaSono passati in mani straniere marchi storici dell’agroalimentare italiano per un fatturato che supera i 10 miliardi di euro dall’inizio della crisi. L’ultimo in ordine di tempo è il pastificio Garofalo al gruppo spagnolo Ebro Foods. Tra le acquisizione nel nostro Paese si ricordano quella dell’Orzo bimbo. spumanti Gancia, salumi Fiorucci , Parmalat, Star. Nel 2013 è stato ceduto anche il 25 per cento del riso Scotti, mentre per la prima volta la produzione di vino Chianti nel cuore della Docg del Gallo Nero è divenuta di proprietà di un imprenditore cinese. Tra gli ultimissimi “pezzi da novanta” del Made in Italy a tavola a passare in mani straniere è stata la Ar Pelati, acquisita dalla società Princes controllata dalla Giapponese Mitsubishi. Poche settimane prima era toccato alla Gancia, casa storica per la produzione di spumante, essere acquistata dall’oligarca Rustam Tariko, proprietario della banca e della vokda Russki Standard. La francese Lactalis è stata, invece protagonista dell’operazione che ha portato la Parmalat finire sotto controllo transalpino. Ma andando indietro negli anni non mancano altri casi importanti, dalla Bertolli, acquisita nel 2008 dal gruppo spagnolo SOS, alla Galbani, anche questa entrata in orbita Lactalis, nel 2006. Lo stesso anno gli spagnoli hanno messo le mani pure sulla Carapelli, dopo aver incamerato anche la Sasso appena dodici mesi prima. Nel 2005 la francese Andros aveva acquisito le Fattorie Scaldasole, che in realtà parlavano straniero già dal 1985, con la vendita alla Heinz. Nel 2003 hanno cambiato bandiera anche la birra Peroni, passata all’azienda sudafricana SABMiller, e Invernizzi, di proprietà da vent’anni della Kraft e ora finita alla Lactalis. Negli anni Novanta erano state Locatelli e San Pellegrino ad entrare nel gruppo Nestlé, anche se poi la prima era stata “girata” alla solita Lactalis (1998). La stessa Nestlé possedeva già dal 1995 il marchio Antica gelateria del corso e addirittura dal 1988 la Buitoni e la Perugina.

MARCHI DEL MADE IN ITALY DIVENTATI ESTERI

2014
– GAROFALO – l’antico Pastificio Lucio Garofalo ha siglato un accordo preliminare per l’ingresso nella propria compagine azionaria, con il 52 per cento del capitale sociale, di Ebro Foods, gruppo multinazionale che opera nei settori del riso, della pasta e dei condimenti, quotato alla Borsa di Madrid
– BERTOLLI – Arriva l’acquisizione da parte della Bertolli da parte del fondo statunitense CVC Capital Partners, dopo che lo storico marchio era già stato venduto nel 20087 all’Unilever per poi essere acquisita dal gruppo spagnolo SOS
2013
PERNIGOTTI – la società Averna, ha siglato un accordo per cedere l’intero capitale dell’azienda piemontese detentrice dello storico marchio dei dolci al gruppo Toksoz che ha sede a Istanbul
– CHIANTI CLASSICO (per la prima volta un imprenditore cinese ha acquistato una azienda agricola del Gallo nero) 
–  RISO SCOTTI (il 25% è stato acquisito dalla società alla multinazionale spagnola Ebro Foods)
2012
PELATI AR – ANTONINO RUSSO (nasce una nuova società denominata “Princes Industrie Alimentari SrL”, controllata al 51 per cento dalla Princes controllata dalla giapponese Mitsubishi)
– STAR (passata al 75% nelle mani spagnole del Gruppo Agroalimen di Barcellona (Gallina Blanca)
– ESKIGEL (produce gelati in vaschetta per la grande distribuzione – Panorama, Pam, Carrefour, Auchan, Conad, Coop) (ceduta agli inglesi con azioni in pegno d un pool di banche).
2011
– PARMALAT (acquisita dalla francese Lactalis)
– GANCIA (acquisita al 70% dall’oligarca russo Rustam Tariko)
– FIORUCCI-SALUMI (acquisita dalla spagnola Campofrio Food Holding S.L.)
– ERIDANIA ITALIA SPA (la società dello zucchero ha ceduto il 49% al gruppo francese Cristalalco Sas)
2010
– BOSCHETTI ALIMENTARE (cessione alla francese Financière Lubersac che detiene il 95%)
– FERRARI GIOVANNI INDUSTRIA CASEARIA SPA (ceduto il 27% alla francese Bongrain Europe Sas)
2009
– DELVERDE INDUSTRIE ALIMENTARI SPA (la società della pasta è divenuta di proprietà della spagnola Molinos Delplata Sl che fa parte del gruppo argentino Molinos Rio de la Plata)
2008
RIGAMONTI SALUMICIO SPA (divenuta di proprietà dei brasiliani attraverso la società olandese Hitaholb International)
– ORZO BIMBO (acquisita da Nutrition&Santè S.A. del gruppo Novartis)
2006
–  GALBANI (acquisita dalla francese Lactalis)
–  CARAPELLI (acquisita dal gruppo spagnolo SOS)
–  SASSO (acquisita dal gruppo spagnolo SOS)
– FATTORIE SCALDASOLE (venduta a Heinz, poi acquisita dalla francese Andros)
2003
–  PERONI (acquisita dall’azienda sudafricana SABMiller)
– INVERNIZZI (acquisita dalla francese Lactalis, dopo che nel 1985 era passata alla Kraft)
1998
–  LOCATELLI (venduta a Nestlé, poi acquisita dalla francese Lactalis)
– SAN PELLEGRINO (acquisita dalla svizzera Nestlé)
1995
–  STOCK (venduta alla tedesca Eckes A.G., poi acquisita dagli americani della Oaktree Capital Management)
1993
– ANTICA GELATERIA DEL CORSO (acquisita dalla svizzera Nestlé)
1988
– BUITONI (acquisita dalla svizzera Nestlé)
– PERUGINA (acquisita dalla svizzera Nestlé)
Fonte: Coldiretti

**************************************************

Il Fatto Alimentare ha ragione. Non si può ottenere l’uva dal vino! I pomodori pelati, che ha mostrato la giornalista del programma Le Iene all’apertura del servizio, non possono essere ottenuti dal concentrato (cinese o italiano o di altro Paese); i pelati sono un prodotto italiano, quasi esclusivamente, del Sud Italia che gode di normativa vecchia di decenni: DPR 428/75. Il concentrato, pur contemplato in tale norma, si ottiene dopo che il pomodoro è stato: schiacciato, passato (eliminazione di bucce e semi) e concentrato (eliminazione dell’acqua sottovuoto mediante riscaldamento). Ritornando alla Cina; se il prodotto è stato confezionato in buste asettiche (il bidone blu mostrato ha solo la funzione di sostegno ma non c’entra con la conservazione) ovvero il concentrato è stato sterilizzato, raffreddato e poi immesso nelle buste (asettiche appunto) e si sono formati i vermi (come affermano gli attori) significa che c’è stato un errore nel processo di conservazione e il prodotto si è contaminato dopo che la busta (ermetica) si è rotta! Anche il più disonesto dei disonesti, non comprerebbe questa schifezza avariata e inutilizzabile  a quale scopo? In Italia la passata può essere fatta solo con pomodoro fresco! Le poche aziende che importano concentrato lo utilizzano in “regime temporaneo”; significa, in pratica, che viene aggiunto dell’acqua, inscatolato in confezioni più piccole e venduto solo fuori dall’UE (in genere nei mercati africani). Gli operatori cinesi, che hanno compreso questo business, si sono organizzati per fare questo lavoro per l’Africa da soli! Esiste il concentrato cinese di qualità alta e quello di qualità bassa; ma la stessa cosa vale anche per gli altri produttori (tutti i produttori, indipendentemente dal Paese); analogamente, al latte, al vino, al cotone, ecc. La Passata di pomodoro inoltre è regolamentata dal Decreto del 2005 e può essere fatta solo con pomodoro fresco e non aggiungendo acqua al concentrato, inoltre è l’unico derivato del pomodoro di cui attualmente è obbligatorio scrivere la provenienza del pomodoro.

Angelo Chiavazzo /Fonte: Il Fatto Quotidiano

Il “Gran Galà della Zucca a Reggiolo”

REGGIOLO (Reggio Emilia) – Oltre 700 persone hanno partecipato a Reggiolo al Galà della Zucca. Una grande festa, ospitata dal ristorante Due Stelle, che ha coinvolto 17 confraternite. A tavola un menù completamente a base di zucca con le ricette della tradizione. Non sono mancati i famosi tortelli di zucca reggiolesi preparati come una volta, con soffritto e pomodoro, seguiti dai cappelletti fatti a mano. L’arrosto di vitello è stato servito con chips di zucca fritta. Per concludere il dolce della casa alla zucca. Il tutto è stato accompagnato da spumante, Lambrusco mantovano, vino bianco Soave e tanta musica. Presenti in sala anche il sindaco di Reggiolo Roberto Angeli oltre a numerose personalità del mondo politico e istituzionale oltre a Ottavia Soncini che ha ricordato il video prodotto dal Comune di Reggiolo “Zucca Connection” per come è riuscito a cogliere il segno dei tempi legando la tradizione al contemporaneo, descrivendo il legame forte tra generazioni, tra una nonna e una nipote. Nel suo intervento il sindaco Roberto Angeli ha poi parlato dell’importante esperienza di Reggiolo all’Expo con i Comuni della Bassa reggiana e ha parlato di come continua il lavoro della Ricostruzione e delle prossime inaugurazioni come quella della palestra “Giorgi” il prossimo 31 ottobre. La parola è poi passata alle confraternite – come quella del Culatello supremo, del Franciacorta, l’ordine della pancetta, l’ordine del raviolo e Gavi, gli accademici del salame e via dicendo – che hanno salutato il pubblico in questo importante appuntamento.

Fonte: www.reggionline.com

A Valbona il premio Miglior innovazione di prodotto

Anche quest’anno a Colonia si sono tenuti gli attesissimi “Anuga Awards L’eccellenza del Made in Italy”, la prestigiosa rassegna di premi giunta alla terza edizione. L’iniziativa, organizzata da Koelnmesse Italia e Tespi Mediagroup, intende sottolineare e premiare le aziende italiane, partecipanti ad Anuga, che si sono distinte nell’ideazione e realizzazione di proposte di marketing e comunicazione nel corso del 2014 e del primo semestre 2015 nel settore Food. L’edizione 2015 ha avuto come obiettivo quello di valorizzare e celebrare non solo i prodotti innovativi, ma anche i migliori progetti di packaging e di marketing. Grande la partecipazione, con oltre 90 aziende e più di 170 progetti presentati. Valbona ha vinto forse il più ambito dei premi, quello per la Miglior Innovazione di Prodotto, con i suoi Flan Magie della Natura. I gustosi “sformatini” di verdura, novità assoluta a livello mondiale, hanno entusiasmato tutta la sala del Centro Congressi Nord della Koelnmesse. Prodotti con soli ingredienti naturali e vegetali, senza glutine e con poche calorie, i Flan Magie della Natura rappresentano un modo nuovo di mangiare le verdure, creativo, fantasioso, ma sempre estremamente salutare e leggero. E soprattutto risparmiando tempo, perché basta scaldarli trenta secondi in microonde. E se far mangiare la verdura ai bambini diventa un’impresa, ecco la linea di Flan dedicata a loro con i personaggi Disney: un modo gustoso e divertente per promuovere una dieta sana ed equilibrata. Valbona è stata in nomination ed è arrivata tra le prime classificate anche per un altro prestigioso premio, quello per la Migliore Campagna di Comunicazione Internazionale Web. Tutto questo rappresenta un grande riconoscimento all’importante lavoro che l’azienda sta compiendo nel settore dei prodotti sani e genuini, capaci di rispettare la bontà delle verdure e di rispondere allo stesso tempo alle nuove esigenze alimentari moderne: alimenti facili e veloci da preparare, dove il gusto non rinuncia alla salubrità dei cibi.

Fonte: Ufficio Stampa Valbona

Un “Pomodoro-Anatra” raccolto a Michigan (Usa) nell’orto di due contadini

Come ogni giorno, in Michigan (Usa), Bob e Marie Davidek sono andati a cogliere i pomodori nel loro orto, ma non si aspettavano di trovare un incredibile ortaggio: un pomodoro-anatra. Ovviamente non un’anatra realistica, ma una di quelle giocattolo che usano i bimbi nella vasca da bagno. Il pomodoro è così particolare che i due proprietari del giardino lo hanno filmato e hanno postato il video su YouTube, dove è stato visto da milioni di persone.

Fonte: tv.liberoquotidiano.it

DonaldDuck

A Pontedera (Pisa) una zucca da 846 Kg vince il “Campionato Italiano dello Zuccone”

Stefano Cutrupi, coltivatore di Radda in Chianti, per il quarto anno consecutivo si laurea campione italiano delle zucche giganti al Campionato dello Zuccone, organizzato dall’azienda Agritalia di Pontedera (provincia di Pisa). Il tutto grazie ad una mega zucca di ben 846 chili e mezzo, con cui Cutrupi ha battuto se stesso superando il record di 783 kg raggiunto nel 2014.

Fonte: iltirreno.gelocal.it

zucca_vincitrice_Cutrupi

Il gelato di verdura di Righi conquista la Germania

Importante riconoscimento internazionale per l’azienda di Reggio Emilia Righi: a Colonia in Germania in occasione della fiera di settore Anuga ha vinto il premio Top Innovations con il suo gelato di verdura che ha conquistato giuria, stampa e televisioni nazionali tedesche. La linea vegana Righi di cui il gelato fa parte è risultata unica e distintiva per il settore del surgelato e ha raccolto l’interesse delle più grandi catene di distribuzione internazionali. Il gelato di verdura presentato da Righi è già in vendita in Italia da alcune settimane. Si tratta di un’innovazione a livello internazionale. L’idea di fondo è quella di proporre un modo nuovo e piacevole di mangiare la verdura anche per quei consumatori grandi e piccini che non amano assumere questo alimento in modo tradizionale.

Fonte: www.reggionline.com

Granarolo ha ritirato dal mercato il formaggio Squacquerone di Romagna D.O.P. perché la confezione riporta una data di scadenza errata. Il lotto riporta sull’etichetta la data del 31/08/2015, ma in realtà il formaggio scadeva un mese prima il 31/07/2015. L’annuncio è stato diffuso dal sito della catena di supermercati Coop e Auchan. Le confezioni non si trovano più sugli scaffali e i consumatori che lo hanno acquistato sono invitati a non consumarlo e a riportarlo al punto vendita per la sostituzione Scheda del prodotto: Squacquerone di Romagna D.O.P Granarolo/Confenzione da 200 g / Lotto: Z5196B / Scadenza: 31/08/2015 / Per informazioni: Granarolo 800-448

Italia: Terra di conquista. Ci stanno comprano le più prestigiose aziende, i più famosi marchi, ci copiano tutto quello che riescono copiare, “facendone solo delle brutte copie ma traendo in inganno i consumatori spesso scimmiottando nomi italiani e ancorpi” e di sovente presentandoli con i colori della nostra bandiera. Purtroppo la Commissione Europea che dovrebbe rapidamente attuare una efficace politica contro le frodi alimentari è spesso occupata a cambiare le leggi italiane. Ad efficace ma non unico esempio la legge italiana che vieta ai suoi soli produttori di produrre formaggio senza latte e/o con latte in polvere! E di questi giorni la notizia che Great Italian Food Trade ha lanciato una petizione su Change.org contro il “Cambozola”, un formaggio di produzione tedesca, la cui denominazione e apparenza paiono usurpare a tutti gli effetti il formaggio italiano Gorgonzola, iscritto tra le Denominazioni d’Origine Protette in Europa tramite regolamento (CE) n. 1107/1996 (1). Nel testo si chiede il “divieto dell’impiego del nome Cambozola su formaggi che evochino il Gorgonzola italiano DOP, arrecando pregiudizio ai consumatori europei come alla filiera di produzione e distribuzione del famoso formaggio italiano. L’impiego del nome “Cambozola” su un formaggio erborinato la cui apparenza è simile a quella del “Gorgonzola DOP” integra senza dubbio un’illecita evocazione del nome di quest’ultimo. A tale riguardo ci si richiama al “Parmesan” che secondo la Corte di Giustizia europea, la fonetica e similarità visuale dei nomi, oltre alla somiglianza dei prodotti, integrano appunto l’usurpazione del nome registrato.” La richiesta è diretta al Ministro dell’Agricoltura e ai Consumatori della Repubblica Federale Tedesca Christian Schmidt, al Commissario Europeo per l’Agricoltura Phil Hogan e al Ministro per l’Agricoltura della Repubblica Italiana Maurizio Martina perché vengano adottate opportune misure per fare cessare l’utilizzo ritenuto illecito della denominazione “Cambozola” da parte dell’azienda Käserei Champignon, di Lauben / Allgäu (Germania).

All’Italia il Guinness dei primati con la pizza più lunga del Mondo! A Expo Milano, lungo il Decumano grazie alla collaborazione di uno staff di oltre 200 persone l’azienda piacentina La Pizza +1 ha ufficialmente conquistato il Guinness Word Record per la pizza più lunga del mondo con una pizza di ben 1595,45 metri, dal peso di 5 tonnellate, tutta in un unica teglia e senza nessuna interruzione, superando abbondantemente il precedente record ufficiale che apparteneva alla Spagna ed era di “soli” 1141,5 metri, riportando così l’importante trofeo nella nazione che la pizza l’ha inventata! Subito dopo la proclamazione ufficiale del record, gran parte della pizza (il resto è stato donato al Banco Alimentare Onlus per le attività di beneficenza) è stato offerta gratuitamente al pubblico presente, che ne ha particolarmente apprezzato la bontà. Hanno collaborato al successo diverse organizzazioni tra cui in particolare la NIP (Nazionale Italiana Pizzaioli) e la Settimana Mondiale del Pomodoro.
Si è tenuta a Parma la 24esima edizione del Campionato Mondiale della Pizza, il piatto italiano più conosciuto e apprezzato in tutto il mondo che ha  raccolto la migliore tradizione della cucina popolare italiana. Più di 600 i concorrenti provenienti da tutto il mondo rappresentanti queste nazioni: Italia, Francia, USA, Gran Bretagna, Spagna, Brasile, Australia, Cina, Giappone, Olanda, Belgio, Germania, Polonia, Romania, Bulgaria, Canada, Marocco, Algeria, Egitto, Svezia, Albania, Austria, Cuba, Kazakistan, Lussemburgo, Macedonia, Moldavia, Principato di Monaco, Norvegia, Pakistan, Russia, Slovacchia, Svizzera. Ben undici competizioni di pizza e di cucina, dalla tradizionale napoletana alle nuove fantasiose e originali pizze che gi Accademici  hanno potuto degustare e valutare. La concomitanza poi con Expo 2015 ha avuto un importante ruolo per questa manifestazione registrando una grande partecipazione di pubblico che ha apprezzato l’evento con la presentazione di un piatto tipicamente italiano.

LIDL Italia ha un nuovo Presidente e questa volta italiano. Seguendo un programma di vero ringiovanimento dirigenziale, nei giorni scorsi, come riportano diversi quotidiani tedeschi, il famoso store che ora si può dire mondiale, ha nominato presidente di Lidl Germania Daniel Marasch di 38 anni, mentre Presidente di Lidl Italia è stato nominato un’altra giovane figura, l’italiano Ignazio Paternò di soli 35 anni, che vogliamo sperare continuerà a dare la giusta importanza e a previlegiare sugli scafali del supermercato i buoni prodotti italiani.

Maxi pomodoro raccolto a Barbassolo (provincia di Mantova) nell’orto di Franco Alessi. L’ortaggio, dal colore rosso acceso, pesa quasi 2 chili e 400 grammi. Ricco di polpa, con pochissimi semi, potrà essere impiegato per preparare una mega insalatona o trasformato in un vaso di passata per condire la pasta. Soddisfatto il proprietario, che commenta: “Pomodori di dimensioni così grandi non se ne sono mai visti in paese; è un record!”. Alessi ha ricevuto in dono la piantina fortunata da un amico appassionato di ortofrutta.”

Fonte: gazzettadimantova.gelocal.it

Foto maxi_pomodoro

L’Aglio ha proprietà benefiche contro le infezioni!

L’estratto di aglio può essere un’arma efficace contro i ceppi multiresistenti di batteri patogeni associati alle infezioni del tratto urinario (UTI), secondo un recente studio pubblicato dalla rivista Pertanika Journal of Tropical Agricultural Science. Condotto da ricercatori dell’Istituto Birla di Scienze e Tecnologie in India, lo studio ha rilevato che l’estratto di aglio ha mostrato una buona attività contro i ceppi multiresistenti ai farmaci antimicrobici. Le infezioni del tratto urinario rappresentano la seconda malattia infettiva più comune. In tutto il mondo, circa 150 milioni di persone ogni anno vengono diagnosticate con infezioni del tratto urinario, con un costo totale di trattamento di miliardi di dollari. Sebbene la condizione è solitamente trattata con antibiotici, “una emergente resistenza antimicrobica costringe a cercare nelle medicine tradizionali o prodotti a base di erbe, adeguate soluzioni alternative” sostengono gli autori.
L’aglio (Allium sativum) è stato tradizionalmente usato per il trattamento di malattie, fin dai tempi antichi. Una vasta gamma di microrganismi compresi batteri, funghi, protozoi e virus sono noti per essere sensibili ai preparati a base di aglio. Allicina e altri composti solforati sono considerati i principali fattori antimicrobici presenti nell’aglio. In questo studio, la squadra ha trovato che il 56% di 166 ceppi di batteri isolati dalle urine di persone con infezioni del tratto urinario hanno mostrato un alto grado di resistenza agli antibiotici. Tuttavia, circa l’82% dei batteri resistenti agli antibiotici, sono risultati sensibili a un estratto acquoso greggio di Allium sativum. Per concludere, ci sono prove che l’aglio ha un potenziale per il trattamento delle infezioni del tratto urinario e forse anche per altre infezioni microbiche, spiega il team. “Tuttavia, è necessario determinare la biodisponibilità, effetti collaterali e proprietà farmacocinetiche più in dettaglio”.

Fonte: Medimagazine

********************************